Nel 2021 è proseguita l’attività di sperimentazione sull’irrigazione multifunzionale, per garantire una corretta nutrizione idrica della pianta e assicurare un’adeguata protezione dagli estremi termici. Questo post illustra sinteticamente i risultati ottenuti in relazione alla gestione dell’irrigazione umettante per controllare lo stato idrico del suolo mantenendolo sui valori più adeguati a seconda della fase fenologica, in modo da ottenere elevati standard di qualità e produzione e allo stesso tempo ridurre il consumo idrico (qui i consumi degli scorsi anni).
Come nelle stagioni 2020 e 2021, nelle parcelle sperimentali l’irrigazione umettante è stata attivata sulla base delle misure di contenuto idrico forniti dai sensori installati nel suolo (qui un approfondimento), utilizzando soglie d’intervento diversificate per la fase tra fioritura e invaiatura e per quella tra invaiatura e maturazione.
Seguendo questo protocollo operativo, non è stato necessario eseguire alcun intervento durante le stagioni 2020 e 2021. Per quanto riguarda il 2020, le misure di potenziale pre-dawn, eseguite con camera di Scholander, hanno segnalato l’assenza di stress idrico nelle parcelle gestite con irrigazione sperimentale e stress lieve nella parcella non irrigua durante alcune giornate di rilievo nel periodo di maggiore stress, invece, non sono state evidenziate condizioni di stress idrico neppure nella parcella non irrigua.
Inoltre, durante la stagione 2020 sono stati eseguiti due interventi di irrigazione a goccia notturna a protezione da eccessi termici previste per i giorni successivi, in modo da aumentare preventivamente il contenuto idrico del suolo e fornire acqua facilmente accessibile per la pianta.
Il confronto tra gli apporti irrigui forniti sula base del protocollo sperimentale (IG) e quelli somministrati nei filari adiacenti secondo la normale pratica irrigua (IT) dimostrano una notevole riduzione del numero e dell’entità degli interventi. (Figura1). Nonostante nel 2020 siano stati eseguiti due interventi a goccia contro previsti eccessi termici in IG, aggiuntivi rispetto alle esigenze dell’irrigazione umettante, in IG è stato registrato comunque un risparmio idrico del 76% rispetto ad IT. Nel 2019 il risparmio è stato del 74%, mentre nel 2021 del 100%, dal momento che in IG non sono stati effettuati interventi.
A fronte della notevole riduzione degli apporti irrigui, registrata nelle tre stagioni sperimentali, gli indicatori di produttività di uva dei due diversi trattamenti non mostrano differenze significative tra IG e IT. Ad esempio, il peso medio del grappolo non è risultato significativamente differente rispetto alla gestione tradizionale, con valori medi maggiori nel 2019 e nel 2021 per IG.